Le Comunità Energetiche Rinnovabili con impianti in media tensione da 100 kW o più devono installare un Controllore Centrale di Impianto (CCI) con funzione PF2. Lo dice la Delibera ARERA 385/2025/R/EEL. Questo vale per nuovi e vecchi impianti, con date precise e aiuti economici per montarlo.
Cos’è il CCI con PF2?
Il CCI è il sistema di controllo centrale che gestisce in modo intelligente il funzionamento dell’impianto di produzione e dialoga in tempo reale con il distributore locale di energia (DSO) e con Terna. Grazie alla funzionalità PF2, il CCI consente di ridurre o limitare la potenza attiva immessa in rete su comando esterno, fondamentale per la stabilità del sistema elettrico.
In caso di congestione della rete o sovratensioni, il DSO può inviare un segnale al CCI per abbassare temporaneamente la potenza erogata dall’impianto, evitando disservizi e garantendo una migliore qualità del servizio.
Obbligo di installazione del CCI: chi è coinvolto
L’obbligo riguarda tutti gli impianti di produzione connessi in media tensione con potenza pari o superiore a 100 kW, inclusi quelli che fanno parte di una Comunità Energetica Rinnovabile. Per i nuovi impianti, il CCI con PF2 deve essere presente fin dalla fase di connessione, come requisito tecnico indispensabile per l’allaccio alla rete.
Gli impianti esistenti devono invece adeguarsi entro le scadenze stabilite da ARERA, presentando la documentazione che attesta installazione, configurazione e collaudo del sistema di controllo. Il mancato adeguamento può determinare limitazioni o sospensioni nell’esercizio dell’impianto, oltre a ripercussioni sulla partecipazione agli schemi di incentivazione.
Scadenze principali per l’adeguamento
Gli impianti nuovi ≥ 100 kW connessi in media tensione devono essere dotati di CCI con funzionalità PF2 già al momento della connessione alla rete.
Per gli impianti esistenti ≥ 100 kW sono previste scadenze scaglionate:
- Entro il 31 dicembre 2026: obbligo di adeguamento per gli impianti con potenza compresa tra 500 kW e 1 MW.
- Entro il 31 marzo 2027: obbligo di adeguamento per gli impianti con potenza compresa tra 100 kW e 500 kW.
Contributi economici per l’installazione del CCI
Per favorire il rispetto degli obblighi, ARERA ha introdotto contributi forfettari a parziale copertura dei costi di installazione del CCI, differenziati in base alla taglia di potenza. I contributi previsti sono:
- 000€ per impianti tra 100 kW e 500 kW.
- 000€ per impianti tra 500 kW e 1 MW.
- 500€ per impianti oltre 1 MW.
Il contributo viene riconosciuto dal gestore di rete su richiesta dell’operatore, una volta dimostrata l’avvenuta installazione e il corretto collaudo della soluzione di controllo. Questo meccanismo riduce l’impatto economico iniziale dell’adeguamento e incentiva un aggiornamento rapido e coordinato del parco impianti.
L’impatto sulle Comunità Energetiche Rinnovabili
Le Comunità Energetiche Rinnovabili aggregano cittadini, imprese, enti pubblici e altri soggetti che condividono l’energia prodotta localmente e accedono agli incentivi riconosciuti dal GSE. Quando uno degli impianti della CER, con potenza pari o superiore a 100 kW e connesso in media tensione, rientra nell’obbligo CCI, deve rispettare le stesse condizioni previste per gli altri produttori.
La mancata conformità di un singolo impianto può comportare la sospensione dei pagamenti da parte del GSE per quell’unità di produzione, con effetti diretti sui flussi economici della comunità. In base agli accordi interni, l’inadempienza di un produttore può anche influenzare la ripartizione dei benefici e la sostenibilità complessiva della CER, sia in termini economici che contrattuali.
Perché l’adeguamento è strategico per le CER
Per le Comunità Energetiche Rinnovabili, installare il CCI con PF2 è un fattore abilitante per una gestione più evoluta e partecipativa della rete. Grazie alla possibilità di modulare la produzione su richiesta del gestore di rete, le CER diventano soggetti attivi nel garantire la sicurezza del sistema elettrico, contribuendo a prevenire blackout e disservizi.
Adeguarsi in tempo significa:
- Garantire continuità degli incentivi e dei contributi economici riconosciuti dal GSE.
- Evitare il rischio di sanzioni o limitazioni alla connessione.
- Migliorare la qualità del servizio per tutti i membri, grazie a una maggiore integrazione con la rete e a una gestione più efficiente della produzione.
Riferimenti normativi e documentali utili: Delibera ARERA 385/2025/R/EEL
