Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) rappresentano una delle opportunità più concrete per accelerare la transizione ecologica in Italia. Nonostante sia aumentato l’interesse verso l’energia condivisa e le fonti rinnovabili, l’Italia resta indietro rispetto agli obiettivi fissati dal PNRR.
I dati delle CER aggiornati al 2025
Secondo il GSE (Gestore dei Servizi Energetici), al 6 marzo 2025 risultano attive in Italia solo 212 CER, collegate a 326 impianti fotovoltaici, per una potenza complessiva di appena 18 MW. Le utenze coinvolte sono 1.956, una cifra ben lontana dalle reali potenzialità del territorio nazionale.
Il quadro normativo in evoluzione e le procedure burocratiche complesse rallentano lo sviluppo delle comunità energetiche, nonostante la domanda sia in forte crescita da parte di cittadini, imprese e amministrazioni locali.
Obiettivi del PNRR per le CER
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede il raggiungimento di 1.730 MW di potenza installata in configurazioni di autoconsumo collettivo e CER entro giugno 2026. A oggi, con soli 18 MW, l’Italia ha coperto appena l’1% del target.
Boom di domande per le CER
Le domande per nuove comunità energetiche stanno crescendo esponenzialmente. I dati del GSE al 31 marzo 2025 mostrano:
- Oltre 4.000 domande presentate
- Potenza richiesta: circa 390 MW
- Il 23% del target PNRR è già “prenotato”, ma ancora in fase progettuale
Questa crescita di interesse dimostra che il modello delle comunità energetiche è sempre più sentito e condiviso. Tuttavia, l’entusiasmo si scontra ancora con una serie di ostacoli concreti. I tempi lunghi e complessi degli iter burocratici rallentano l’avanzamento dei progetti, mentre il quadro normativo, seppur in evoluzione, risulta ancora incerto e incompleto. Il potenziale c’è ed è enorme, ma per farlo esplodere davvero serve un cambio di passo deciso sul piano organizzativo e normativo.
Le CER in Italia nel 2025 rappresentano un’opportunità unica per promuovere energia rinnovabile, sviluppo locale e autonomia energetica.